Pioggia

Pensieri di qualche settimana fa.

Sto tornando da lezione con la mia fedele bicicletta rosa. Dovrei darle un nome.
Sono stanca e non vedo l’ora di essere a casa; è uno di quei momenti in cui vorrei che qualcuno avesse inventato il teletrasporto. Inizia a piovere, quelle goccioline sottili sottili che neanche si vedono – sono le peggiori, perché alla fine sei comunque inzuppato come un biscottino. Maledico tra me e me l’acqua che mi arriva addosso di traverso e, proprio mentre parcheggio imbronciata la bicicletta, mi passano di fianco due nonnine, due di quelle belle vecchine bolognesi adornate da un casco di ricci bianchi. Una dice all’altra: “Che bell’acqua! È la benedizione degli angeli”. L’altra annuisce serena.
Inutile dire che ho dovuto cambiare idea sulla pioggia.

64. Lo stupore di qualcuno nel ricevere un tuo regalo

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Questa non è esattamente una piccola gioia della vita, anzi, direi che una delle gioie più intense che si possano provare nella vita di tutti i giorni. Per questo spendiamo così tanto tempo e denaro nella ricerca del regalo perfetto. Perché fare un regalo a qualcuno è innanzitutto un modo per farne uno a se stessi.

Giorno II: Augusta – Dachau – Monaco

Martedì 30 marzo

Ci siamo svegliati piuttosto presto, anche se abbiamo ritardato la partenza con tutte le preparazioni. Abbiamo visitato la Fruggeri, il quartiere popolare di Augusta, e la sua cattedrale. Poi siamo andati a visitare il campo di concentramento di Dachau (fermandoci a mangiare sulla strada).
Infine, dopo le 18, siamo arrivati a Monaco, dove siamo andati a mangiare in un ristorante enorme e particolarissimo, e poi siamo tornati all’hotel.

Giorno I: Augusta

Lunedì 29 marzo

Dormire la notte è stato difficile. Controllare la tachicardia durante il viaggio, quasi doloroso. Perché esplodevo di gioia mentre il mio treno di avvicinava alla stazione di Augusta, dove Phil e Amanda mi aspettavano. Alla fine ero così emozionata che quasi non riuscivo a respirare.

È stato un bel secondo primo incontro. Proprio come doveva essere. E poi è stato come se tutto questo tempo non fosse mai passato.

Ci siamo persi per la città cercando un ristorante per più tornare all’hotel e ordinare d’asporto. E poi siamo andati a dormire. Jet lag ed emozioni, eravamo davvero stanchi.

Esplosione! IV

Credo sia giunto il momento di condividere con voi la mia esplosiva gioia: Phil e Amanda vengono in Europa!

Phil e Amanda sono stati i miei genitori ospitanti durante l’anno scolastico 2012-13 che ho trascorso negli Stati Uniti. Siamo rimasti in contatto tramite le moderne tecnologie (Whatsapp, Skype, Facebook e chi più ne ha più ne metta), ma sono praticamente due anni che non ci vediamo faccia a faccia.

Fatto sta che Phil è nelle riserve dell’esercito, ed è stato mandato per due settimane in Germania con la sua unità. Già così ero felicissima, perché sarei potuta andare a trovarlo una sera mentre era lì (le Germania non è dietro l’angolo, ma di sicuro non sono 7000 km!). Ma le sorprese non erano finite. Amanda ha deciso di raggiungerci, e per di più lei, Phil e York (il ragazzo tedesco che hanno ospitato l’anno dopo di me) trascorreranno la Pasqua con me e la mia famiglia.
I piani sono circa questi: lunedì parto in treno per la Germania, dove Phil e Amanda mi verranno a prendere in stazione con un’auto presa a nolo. Dopo una paio di giorni ci raggiungerà York e il giorno dopo partiremo per Venezia, dove staremo per due giorni prima di arrivare a casa mia per Pasqua e pasquetta.

Inutile dire che sono emozionatissima e sogno il momento in cui li rivedrò. Mi siete mancati moltissimo.

63. Biscotti

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La felicità sono i biscotti? I biscotti danno la felicità? Certo che no.

Eppure, quando sono triste, mangio biscotti. E poi il mondo forse non diventa più luminoso, ma di sicuro diventa più dolce.

62. Un cucciolo caldo

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Questa è un po’ in ritardo per il 20 marzo, giornata internazionale della felicità.
Che poi dovrebbe essere ogni giorno.

61. Mia sorella

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Ebbene sì, Maria, oggi mi sento generosa e questo post è dedicato a te. Per tutte le volte che mi fai ridere, riflettere, un po’ meno per quelle in cui mi fai disperare. Ti voglio bene.

60. Ho le gambe e posso correre

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Spesso mi fermo a riflettere su quanto io sia fortunata ad avere la salute. Non mi è mai piaciuto fare sport, ma sento di essere grata di poter correre, saltare, vedere e toccare la vita.

Nessun bambino nasce bello. Nascono tutti rossi, raggrinziti e pieni di pieghe. Ma un bambino sano è bello, è una magia della natura. Ti fa pensare a tutte le cose che sarebbero potute andare storte e non l’hanno fatto. E’ quasi incredibile che in nove mesi e migliaia di trasformazioni tutto avvenga in modo perfetto. E quando succede è qualcosa per cui essere felici.

59. Il risotto

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Quando ero in America mi mancava il risotto, quello buono, preparato dalla mamma con il brodo vero. Dopo dieci mesi ad accontentarsi di surrogati, un piatto di risotto è stata una gran gioia.

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