Giorno V: Venezia

Venerdì 2 aprile

Abbiamo dedicato l’intera giornata all’esplorazione della meravigliosa Venezia. Siamo stati a Murano e Burano, abbiamo assistito ad una dimostrazione di un maestro vetraio e abbiamo ascoltato (e io ho conseguentemente tradotto) i racconti di un’anziana ricamatrice. Ci siamo persi per le vie tortuose e bellissime e ci siamo immersi nell’atmosfera sempre un po’ magica della città.

Giorno IV: castello di Neuschwanstein – Venezia

Giovedì 1 aprile

La mattina abbiamo visitato il castello di Neuschwanstein, sempre in Germania. Il nome significa Roccia del Cigno (il cigno è un simbolo ricorrente nell’arredamento) ed è il castello da cui la Disney ha preso ispirazione per il suo celebre logo. Si tratta di un castello ottocentesco e non medievale, situato sulla cima di una collina (una vista davvero affascinante). Dopo il tour siamo partiti per un lungo e avventuroso viaggio in auto attraverso le Alpi fino a Venezia. Dopo cena nella Serenissima non siamo riusciti ad uscire dalla porta del ristorante: la strada era allagata. Così siamo usciti dal retro e siamo andati a vedere San Marco allagata. E’ stata una serata lunga e divertente, la cui conclusione lascerò nel mistero.

Giorno III: Monaco

Scusate l’estremo ritardo, la vita mi ha rapito per un po’. Proseguo il racconto della mia settimana internazionale.

Mercoledì 31 marzo

Abbiamo dedicato la giornata a visitare la città di Monaco. Abbiamo visto la torre dell’orologio con le marionette a grandezza naturale, per poi pranzare con delle strane zuppe al mercato; abbiamo visitato la Residentz dei regnanti di Baviera e siamo anche passati da alcune birrerie (purtroppo, non essendo una grande fan della birra, non posso lasciare commenti). Dopo cena siamo andati in stazione a prendere York, e poi tutti insieme siamo saliti in macchina, diretti a sud.

Esplosione! IV

Credo sia giunto il momento di condividere con voi la mia esplosiva gioia: Phil e Amanda vengono in Europa!

Phil e Amanda sono stati i miei genitori ospitanti durante l’anno scolastico 2012-13 che ho trascorso negli Stati Uniti. Siamo rimasti in contatto tramite le moderne tecnologie (Whatsapp, Skype, Facebook e chi più ne ha più ne metta), ma sono praticamente due anni che non ci vediamo faccia a faccia.

Fatto sta che Phil è nelle riserve dell’esercito, ed è stato mandato per due settimane in Germania con la sua unità. Già così ero felicissima, perché sarei potuta andare a trovarlo una sera mentre era lì (le Germania non è dietro l’angolo, ma di sicuro non sono 7000 km!). Ma le sorprese non erano finite. Amanda ha deciso di raggiungerci, e per di più lei, Phil e York (il ragazzo tedesco che hanno ospitato l’anno dopo di me) trascorreranno la Pasqua con me e la mia famiglia.
I piani sono circa questi: lunedì parto in treno per la Germania, dove Phil e Amanda mi verranno a prendere in stazione con un’auto presa a nolo. Dopo una paio di giorni ci raggiungerà York e il giorno dopo partiremo per Venezia, dove staremo per due giorni prima di arrivare a casa mia per Pasqua e pasquetta.

Inutile dire che sono emozionatissima e sogno il momento in cui li rivedrò. Mi siete mancati moltissimo.

Esami e agitazione

Spero che nella mia prolungata assenza non vi siate scordati di me. Non ho più pubblicato nulla perché stavo preparando l’esame di istologia di ieri. Ora ho finito, e ho quasi un mese di vacanze davanti a me! Le lezioni del secondo semestre non iniziano fino al 2 marzo, per cui ho tempo per recuperare. E comincio oggi.

Buone feste!

Auguri da milleseicentolibbre! Qui ora sta cadendo la neve, ed è davvero uno spettacolo che rasserena e aiuta a raggiungere la pace e la gioia.

50. Il profumo dell’aria salata

(https://milleseicentolibbre.wordpress.com/category/cose-per-cui-essere-felice/)

Si vede che mi manca l’estate. La salsedine sul viso, tra i capelli, il profumo stesso del mare. Non credo si possa vivere una vita completa senza mai aver visto il mare.

Vacanze

Le vacanze (credo sia abbastanza normale) mi fanno perdere la concezione del tempo. E così mi sono accorta che è passato più di un mese da quando sono partita per il cammino di Santiago e io non ho ancora rispettato la mia promessa di raccontarvi qualcosa. Tra l’altro, sono appena tornata in Spagna, questa volta per una vacanza di famiglia a Minorca, e naturalmente ho lasciato a casa il mio quadernino di appunti sul cammino. A breve, quindi, arriverà un post, ma rimando nuovamente una spiegazione un po’ più dettagliata, più “tecnica”, se vogliamo, a data da definirsi.

Ultimo ultimo giorno

La memoria umana ha un funzionamento bizzarro. Non saprei dirvi cosa ho mangiato ieri a pranzo, ma ricordo perfettamente la prima lezione di quarta ginnasio, più di cinque anni fa.
La professoressa M., che ci avrebbe insegnato per ben 18 ore la settimana (greco, latino, italiano, storia e geografia), iniziò fin dal primo giorno a far lezione sul serio. Ricordo che in quel giorno lontano scrisse alla lavagna una frase misteriosa: Τά καλά χαλεπά, con tanto di traslitterazione in alfabeto latino (“ta kalà calepà”). “Le cose belle sono difficili”, ci disse. “Il greco è una bella lingua, ma è molto difficile, per cui se volete apprezzarla dovrete faticare”. Detto questo, ci annunciò che il giorno seguente ci avrebbe interrogato sull’alfabeto.
Posso dire ora, dopo cinque lunghi anni, che le sue parole erano portatrici di una verità profetica. Le cose belle sono davvero difficili, ma qui ora, dopo cinque anni, posso dire che ne vale la pena.
Oggi è il mio ultimo giorno di liceo. È un capitolo della mia vita che si chiude, in un certo senso.
È una strana sensazione. Pensare che non percorrerò più questi corridoi, che non prenderò più un caffè da Nadia, che non prenderò più il treno tutte le mattine e non vedrò più le solite facce, è una strana sensazione. Forse mi mancheranno, queste facce, e forse mi mancheranno persino i piccioni che zampettano allegri per l’edificio scolastico.
Ora sono qui in cortile e penso a tante cose, ma non sembra proprio vero di aver finito. Questa vita era ormai parte di me, e in un certo senso lo sarà sempre.